Home

IPOTESI CCNL 2019-21

Le principali novità

Sezione scuola – Comparto Istruzione e Ricerca

Informazioni generali

L’ipotesi di CCNL 2019/2021 è stata firmata il 14 luglio
dalla quasi totalità delle OO.SS rappresentative: Cgil, Cisl, Snals,
Gilda-Unams e Anief.

Il testo dell’ipotesi di CCNL 2019/2021 si può reperire sul
sito ARAN al seguente link:

https://www.aranagenzia.it/contrattazione/comparti/comparto-dellistruzione-e-della-ricerca/contratti.html

Testo ipotesi CCNL 2019-21

Le risorse in busta paga

Rivalutazione compensi orari FIS e FMOF

Innovazioni normative contenute nel testo

  • Relazioni sindacali art. 30 – Informazione
  • Mobilità art.30 comma 4 lettera A1
  • Personale precario
  • Accettazione contratti a TD per il personale in servizio
    (art. 47)
  • Ferie
  • Congedi
  • Formazione docenti art. 36
  • Docenti collaboratori ds e riunioni a distanza
  • Piano annuale ore GLO

Novità CCNL 2019-21-Antonie


GILDA: LA SCUOLA NON E’ FABBRICA, COLLEGI DOCENTI NON FUNZIONANO CON DIMENSIONAMENTO

Roma, 1 dic. 2022 (Adnkronos) –

La questione del dimensionamento scolastico “preoccupa” il Coordinatore nazionale della GILDA Rino Di Meglio “non tanto – spiega all’Adnkronos – perché diminuiscono i posti ma per la dimensione disumana che stanno assumendo le scuole italiane. Si compromettono i rapporti tra dirigente e insegnanti perché il numero li rende problematici e si rende impossibile il buon funzionamento del Collegio dei docenti. Come si fa – chiede – in un collegio di 250 persone a ragionare sui problemi della didattica e degli alunni? La Scuola – conclude – non è una fabbrica”.

Di Meglio afferma: i docenti avrebbero diritto alla difesa gratuita in tribunale mediante Avvocatura dello Stato, serve una legge

Docenti aggrediti? Alla base la mancanza di autorevolezza della figura dell’insegnante. Ecco cosa ne pensa Rino Di Meglio, coordinatore della Gilda degli insegnanti: “La questione è molto seria e ha a che fare con la visione culturale della scuola – spiega il sindacalista durante l’appuntamento di Tecnica della Scuola Live – ma partiamo dal fatto che intanto tutta la società dopo il Covid è diventata più aggressiva, lo vediamo anche nella vita quotidiana. A parte questo – dichiara – la prima barriera in difesa della dignità dei docenti dovrebbe essere il dirigente scolastico, che invece spesso non svolge questa funzione. Non per colpa sua, ma per via di una concezione aziendalistica della scuola: se noi vediamo la scuola, invece che come un’istituzione, come un luogo che deve fare soddisfatti i clienti, poi se un insegnante dà una valutazione negativa sul profitto, il cliente si ritiene insoddisfatto e la colpa viene addebitata all’insegnante”.

E propone: “Il ministro dell’Istruzione, che sta scrivendo molte lettere, ne scriva una anche ai dirigenti scolastici per spiegare loro che hanno questa funzione”.

L’autorevolezza è legata anche alle retribuzioni

“Ma la mancanza di rispetto proviene anche dalla retribuzione – continua Rino Di Meglio – basta leggere Il Maestro di Vigevano per comprenderlo: la dignità dell’insegnante è stata sempre bassa perché la retribuzione è stata sempre misera e anche la retribuzione contribuisce a creare o meno autorevolezza”.

Affidare la tutela degli insegnanti all’Avvocatura dello Stato

“In secondo luogo si dovrebbe agire a livello legislativo – suggerisce – le punizioni ci sono già nel codice e sono già pesanti; invece bisognerebbe aiutare gli insegnanti a difendersi in tribunale nei confronti delle famiglie. Visto che siamo funzionari dello Stato io penso che bisognerebbe fare una legge che ci sottoponga al patrocinio gratuito da parte dell’Avvocatura dello Stato, salvo naturalmente che ci sia dolo o colpa grave del docente. Così si eviterebbero le spese legali, anche perché con 1500 euro al mese, se ci si deve pure pagare l’avvocato, non si vive più”.

Siglato all’Aran il contratto Istruzione e Ricerca 2019-2021 per la parte economica

Di Meglio: “Adesso tratteremo sulla parte normativa dove, tra l’altro, bisogna intervenire sui vincoli alla mobilità e sui diritti dei lavoratori precari”

Sindacati e partiti politici a confronto sui temi dell’istruzione e della formazione in una tavola rotonda che si tiene a Roma giovedì 8 settembre su iniziativa dei sindacati più rappresentativi del settore. “Siamo convinti che questi temi – hanno scritto i segretari generali di FLC CGIL, CISL Scuola, UIL Scuola RUA, SNALS Confsal e GILDA Unams nella lettera di invito indirizzata ai rappresentanti di tutte le forze politiche – debbano trovare lo spazio necessario nel dibattito pre-elettorale e nei programmi di chi si candida a governare il Paese in una fase quanto mai carica di problemi e difficoltà, ma anche di opportunità che è necessario saper cogliere e valorizzare”.

Garantire un impiego ottimale e duraturo delle risorse destinate alla scuola nell’ambito del PNRR, dotare tutto il Paese di strutture adeguate e sicure, insieme a un supporto efficiente di infrastrutture, colmando squilibri e diseguaglianze tra le aree territoriali perché sia effettivamente garantito l’esercizio del diritto allo studio: queste alcune delle priorità indicate dalle cinque organizzazioni sindacali promotrici dell’incontro. In quest’ottica si inserisce anche, per i sindacati, l’obiettivo non più rinviabile di una giusta valorizzazione professionale di tutto il personale, chiamato a misurarsi con una crescente complessità del lavoro in assenza di un adeguato riconoscimento sociale ed economico.

Reclutamento e formazione dei docenti: pubblicata in Gazzetta Ufficiale la legge 79/22

Il decreto legge 36 ha ricevuto l’approvazione di entrambi i rami del Parlamento ed è stato convertito in legge

30 Giugno 2022
RECLUTAMENTO E FORMAZIONE


Fai clic qui

Ultime notizie dall’AT Grosseto

COMUNICATO

ATTIVITÁ DI RECUPERO, GILDA: NO A LAVORO GRATIS, NOTA MI ILLEGITTIMA

“Il contratto collettivo nazionale parla chiaro: le attività di recupero devono essere programmate dal Collegio dei Docenti e retribuite utilizzando i fondi del Mof (Miglioramento dell’offerta formativa) e quelli risparmiati dagli esami di Maturità. Respingiamo, dunque, al mittente la nota con cui il Ministero dell’Istruzione dispone illegittimamente che, invece, queste ore di servizio vengano prestate a titolo gratuito dai docenti”. A dichiararlo è Rino Di Meglio, coordinatore nazionale della Gilda degli Insegnanti, che insieme con gli altri sindacati rappresentativi ha inviato a viale Trastevere una lettera di protesta.

Di Meglio sottolinea che, in base alla normativa vigente, ultima la riforma Madia, l’orario di lavoro rientra nelle competenze del CCNL e definisce la nota del Mi “un intervento a gamba tesa, una netta invasione di campo in un ambito che è riservato al contratto. Evidentemente a causa dell’emergenza sanitaria – continua Di Meglio – al Ministero c’è chi si sente in diritto di autoinvestirsi di pieni poteri”.

“L’orario delle lezioni segue il calendario scolastico regionale e nel periodo che intercorre tra il 1 settembre e l’inizio delle attività didattiche non esiste alcun obbligo contrattuale di garantire l’orario di insegnamento. Se, dunque, interviene la necessità di prestare servizio extra, gli insegnanti devono percepire un compenso aggiuntivo. La nota emanata dal Ministero dell’Istruzione – avverte il coordinatore nazionale della Gilda – provocherà contenzioso nelle scuole e anche noi ci riserviamo di intraprendere le iniziative legali necessarie per ripristinare un sacrosanto diritto sancito dal CCNL”.

Roma, 27 agosto 2020

UFFICIO STAMPA GILDA INSEGNANTI

LA RETORICA DELL’EROE

La Gilda degli Insegnanti di Grosseto ha ricevuto dal mondo della scuola tante manifestazioni di sdegno riferite all’editoriale (o sproloquio?) di Sallusti del 2 giugno. Il Direttore del Giornale scaglia sugli insegnanti epiteti offensivi, portando avanti l’ormai consueta campagna denigratoria contro il capro espiatorio del momento. Li chiama furbetti in cattedra che meritano la bocciatura. Li definisce paurosi e talmente pigri da far saltare gli esami di maturità. Giudica anche che, contrariamente agli infermieri, non sono eroi. Altro? Chiedeva un tempo il salumiere a fine spesa.
L’articolo si può anche non leggere. È una banale sequenza di violenza verbale. Un articolo di pessimo augurio prima della maturità. Sicuramente infetto per le giovani menti dei nostri ragazzi. Quindi, fermiamoci alla retorica dell’eroe, oggi molto in voga nella trasfigurazione mediatica della realtà. Riflettiamo sull’eroismo degli infermieri e dei medici. Eroi quando fa comodo. Invece degli applausi e dei canti dai balconi, questi eroi, che non aspirano a fare gli eroi ma a svolgere bene il proprio lavoro in sicurezza, avrebbero preferito un cambio turno reso invece impossibile dalla mancanza di personale. Avrebbero preferito disporre delle adeguate protezioni e non essere lasciati allo sbando dalle direzioni sanitarie, a loro volta pressate da altre istanze. Avessimo bocciato al tempo chi non distingue ancora oggi il martirio dall’eroismo!
Lasciamo gli eroi al mito e all’epica. Al di fuori dell’orizzonte letterario, leggiamo soltanto una propaganda funzionale alla manipolazione delle masse e istigazione alla rissa. La retorica dell’eroe cela malamente almeno due aspetti tipici di una comunicazione utile ad eccitare gli animi per distrarre le menti dai problemi reali. Il primo è il gioco di prestigio di “agitare la mano destra per distogliere lo sguardo da quello che fa la sinistra”, attira l’attenzione sull’eroismo per coprire la situazione tragica della sanità pubblica (e pure privata, a giudicare dalle strutture per anziani). Medici, infermieri e tutti gli operatori ospedalieri da tempo denunciavano solitudine, abbandono, mancanza di personale e mancanza di mezzi. Voci perse nel nulla di una società che talvolta ha avuto l’ardire di giudicare fannulloni gli stessi che al bisogno sono diventati eroi della pandemia. Nessuno si è neppure chiesto se “gli eroi” fossero in grado di somministrare le cure necessarie, perché spostati per ordine di servizio dal proprio reparto ad un altro (ad esempio ortopedici si sono dovuti improvvisare anestesisti). Alla faccia della tutela del personale e del malato. Questi nuovi eroi, la base del sistema ospedaliero italiano, chiedono da anni assunzioni di infermieri, aumento di medici specializzati, potenziamento dei reparti e delle rianimazioni. Ma già, gli eroi non devono chiedere, devono solo dare. E ammalarsi. E morire.
La seconda strategia comunicativa si manifesta con il chiaro tentativo di mettere zizzania tra il popolo, facilmente manipolabile perché abbagliato dagli specchi della propaganda mediatica.
Da un lato, prendiamo gli infermieri ed esaltiamoli, prendiamo gli insegnanti e sbeffeggiamoli e mettiamoli “l’un contro l’altro armati”. Dall’altro prendiamo i lavoratori autonomi e mettiamoli contro i dipendenti pubblici (e nella categoria pubblici gli infermieri e gli insegnanti sono uniti, ma divisi dai loro colleghi delle cooperative o delle paritarie.)
Il medico, l’insegnante, l’infermiere sono stati dei giovani che hanno scelto un percorso di studi faticoso, sperando di realizzare le loro attitudini. Come gli operatori del settore sanitario non volevano ammalarsi di stress, costretti a gestire un disservizio istituzionale, così gli insegnanti non volevano trovarsi precari a 50 anni. Né subire l’ennesima surreale selezione “meritocratica” dopo che lo Stato si è avvalso della loro professionalità per tutta la vita. Né pensavano di ridursi sbeffeggiati o aggrediti.
Avessimo bocciato al tempo! Sono inaccettabili i toni beceri, ai limiti dell’insulto. Assolutamente inammissibile l’accusa di viltà rivolta a ottocentomila professionisti a fronte del fatto, sotto gli occhi di tutti, che, da fine febbraio, la maggior parte di loro ha trascorso la giornata intera al computer. Con connessioni a proprie spese, gli insegnanti si sono improvvisati su due piedi organizzatori e produttori di corsi on line. Per non chiudere la scuola, anche quando le scuole erano chiuse. Hanno mostrato la solita dedizione spontanea, che non ha guardato orari, contratti, diritti alla disconnessione, privacy e che è andata oltre le gravi carenze di mezzi e di personale provocate dalla decennale assenza di risposte istituzionali ai bisogni della Scuola. Con la didattica a distanza, da soli per la totale assenza di indicazioni normative, hanno cercato di mantenere un’idea di scuola mentre sostenevano anche la paura e la sofferenza dei propri alunni. Nonostante aver ampiamente dimostrato la totale offerta delle proprie energie e del proprio tempo, gli insegnanti hanno ancora però un grave torto: quello di essere l’unica forza sociale ancora sindacalmente organizzata in un mondo che ha quasi concluso la distruzione dei diritti dei lavoratori. Allora si devono screditare davanti all’opinione pubblica, non sia mai che possano costituire un esempio di baluardo democratico. Screditiamoli, esorcizzando così la paura. Non servirà, se ne facciano una ragione i nemici della scuola pubblica statale! Gli insegnanti faranno di tutto perché non arrivi mai il giorno in cui diventeranno definitivamente niente altro che rider dell’istruzione alla mercé del mercato. Mai. “I docenti resteranno fedeli alla Costituzione, che affida loro uno dei più importanti compiti repubblicani, quello di formare cittadini attivi. Forse, allora, sarà proprio dalla scuola che risorgeranno i diritti di tutti gli altri. “(cit. Prof. Gianfranco Meloni)
E forse, risorgerà un Paese che non avrà bisogno di eroi. Né di martiri.

Prof.ssa Barbara del Dottore

Coordinatrice FGU Gilda degli Insegnanti di Grosseto

Per riaprire le scuole a Settembre 2020

è urgente un provvedimento legislativo organico. La scuola deve essere messa in condizione di garantire le consuete attività scolastiche in assoluta sicurezza per il personale e per gli alunni, attuando le prescrizioni del CTS. Distanziamento e norme di prevenzione impongono un modello di scuola totalmente nuovo nell’uso degli spazi e impongono un incremento delle dotazioni di organico.

Il perdurare dell’emergenza Covid-19 impone di organizzare un sistema di così notevoli dimensioni e complessità come quello scolastico nel rispetto rigoroso di necessarie misure anticontagio. La definizione, in tempi ormai stringenti, di un progetto per la riapertura delle scuole a partire da settembre, da tradurre immediatamente in termini operativi, implica anzitutto l’indicazione degli obiettivi che si intendono perseguire.

In questa situazione di incertezza in cui il MI e il governo non sembra portino avanti progetti concreti e diano la necessaria importanza alla sicurezza del comparto scuola i sindacati hanno dato una prova unitaria di denuncia. Il giorno 8 giugno si è svolto uno sciopero che pur nelle difficoltà del periodo ha reso palese una situazione difficile alla comunità grossetana. Si è simulata una classe in piazza Dante con banchi e studenti distanziati per dimostrare le reali difficoltà da affrontare a Settembre. Speriamo che chi ha orechhie per intendere intenda!!

Vedi l’articolo e il filmato della mobilitazione

venerdì 5 giugno 2020

Risorse assenti, ragioni sciopero rafforzate

“L’incontro presieduto dal presidente Conte è stato una lunga maratona di parole dalla quale, purtroppo, l’istruzione è uscita perdente. In assenza di investimenti cospicui e di una strategia realmente efficace da mettere in campo per la ripresa in sicurezza delle attività didattiche in presenza a settembre, si rafforzano ulteriormente le motivazioni dello sciopero indetto per l’8 giugno”. Lo dichiara Rino Di Meglio, coordinatore nazionale della Gilda degli Insegnanti, commentando la riunione di coordinamento che si è svolta ieri con il presidente del Consiglio, i sindacati, le ministre dell’Istruzione e dei Trasporti, il capo della Protezione civile, il coordinatore del Cts e i rappresentanti degli enti locali.

“Ad ascoltare le parole dei suoi esponenti, sembra che il Governo non si renda conto dei problemi concreti che comporta l’organizzazione e la gestione del ritorno in classe di milioni di alunni e docenti. Non è un caso, infatti, – afferma Di Meglio – che anche Regioni e Comuni abbiano posto l’accento sulle tante criticità legate alla riapertura delle scuole e abbiano lanciato l’allarme su risorse e organici. Si tratta di preoccupazioni gravi che condividiamo in pieno e che esigono risposte urgenti in termini di investimenti dedicati all’incremento del personale e all’edilizia. Ma i poco più di 300 milioni di euro destinati alla scuola dal Decreto Rilancio saranno a stento sufficienti per l’acquisto delle mascherine. E gli altri fondi sbandierati dalla ministra Azzolina non sono attualmente disponibili per essere utilizzati adesso”.

Riguardo al ruolo degli amministratori locali e delle singole scuole, Di Meglio ritiene che non sia possibile scaricare su di loro ogni responsabilità, impartendo semplici e vaghe linee guida e senza predisporre, invece, un piano preciso, chiaro e articolato che fornisca istruzioni dettagliate. “Piuttosto che assegnare ai sindaci i poteri di commissari straordinari per i lavori di adeguamento strutturale delle scuole, – dice il coordinatore nazionale della Gilda – proponiamo la nomina di un commissario straordinario nazionale all’edilizia scolastica. Questa figura, poi, potrebbe essere coadiuvata da rappresentati delle istituzioni locali”.

“In ogni caso, a sentire la ministra Azzolina che si augura la scomparsa del Covid-19 entro settembre per consentire la riapertura in sicurezza delle scuole, non ci resta che affidarci agli scongiuri”, conclude amaramente Di Meglio.

Roma, 5 giugno 2020
UFFICIO STAMPA GILDA INSEGNANTI

Beata la scuola che non ha bisogno di eroi. Risposta a Sallusti.

Sallusti nel suo editoriale del 2 giugno, si scaglia contro gli insegnanti, etichettati fin dal titolo come furbetti in cattedra che meritano la bocciatura.
La risposta migliore per Sallusti sarebbe la pubblicità di un noto farmaco per il controllo dell’incontinenza prostatica collocata accanto al suo editoriale.
Nelle parole del direttore si ravvisano, in effetti, le chiare tracce di un’incontinenza verbale e del pensiero, evidenti nella sproporzione tra l’accusa di viltà, rivolta a ottocentomila professionisti e il fatto, sotto gli occhi di tutti, che, in realtà, da fine febbraio, la maggior parte di loro ha trascorso 12 ore al giorno al computer per non chiudere la scuola, anche quando le scuole erano chiuse.
Questa dedizione spontanea degli insegnanti, che non ha guardato orari, contratti, diritti alla disconnessione, privacy e che è andata oltre le gravi carenze di mezzi provocate dalla decennale assenza dello Stato è la vera cifra di fondo del quadrimestre trascorso in “DAD”.
Dietro lo sproloquio di Sallusti contro i pretesi docenti antieroi vi è, piuttosto, il loro grave torto di essere l’unica forza sociale ancora sindacalmente organizzata in un mondo che ha quasi concluso la distruzione dei diritti dei lavoratori.
Forse un giorno, che piacerà a Sallusti, anche i docenti diventeranno definitivamente niente altro
che rider dell’istruzione, baby parker alla mercé del mercato.
Quel giorno non è ancora arrivato e i docenti faranno di tutto perché non arrivi mai… se ne facciano una ragione i nemici della scuola pubblica statale.
I docenti resteranno fedeli alla Costituzione, che affida loro uno dei più importanti compiti repubblicani, quello di formare cittadini attivi.
Forse, allora, sarà proprio dalla scuola che risorgeranno i diritti di tutti gli altri.
Con buona pace di Sallusti e di chi, legittimamente, la pensa come lui.

di Gianfranco Meloni, della Gilda degli insegnanti di Nuoro









Uscire dalla soggezione si può. Di Rino Di Meglio
Scuola: così non va! Di Giovanni Carosotti, Maurizio Viroli e Danilo FalsottiIntese per Decreto. Di Antonio AntonazzoLe buone intenzioni non bastano. Di Gianluigi Dotti – Imparare lavorando, e imparare a lavorare. Di Fabrizio ReberscheggA margine di una discussione sull´importanza di insegnare la storia. Di Adolfo Scotto di LuzioIl web e la sfida insidiosa alla storia. Di Giovanni De LunaQuando e come andare in pensione (e con quanto). Di Rosario CutrupiaDiritto all´Istruzione democratica e meritocratica. Di Rocco Antonio Nucera“Non lasciare indietro nessuno”: due modi d´intenderla. Di Alberto DaineseLa società in retrocessione. Di Fabrizio Tonello – CCNI sulla formazione: un importante passo in avanti per ridare centralità al collegio dei docenti. Di Fabrizio Reberschegg Separati a scuola. Di Marco MoriniIl segreto del successo della scuola in Finlandia. Di Ave Bolletta


continua a leggere…

Dantedì, sì bipartisan da Montecitorio. Di Ester Trevisan

– La tessera di categoria: il sindacalismo corporativo e la lotta di classe. Di Stefano Battilana

– Il cameriere laureato. Di Stefano Battilana

– Professione docente: una roulette russa!
Di Raffaella Raccuia

– Il Liceo classico statale “Ennio Quirino Visconti”. Di Massimo Quintiliani

– Il vero scopo del DL.112-2008 è ridurre l´assenteismo o penalizzare il pubblico dipendente? 
Di Michele Ramundo


continua a leggere…

Presidio davanti al MIUR mercoledì 18 Dicembre 2019
SOTTO L’ALBERO NON REGALI MA DIRITTI


guarda i video di GILDA TV

I GIRASOLI, SICILIA. Accoglienza ragazzi stranieri.

I GIRASOLI, SICILIA. Accoglienza ragazzi stranieri.
Link video
https://youtu.be/Yn05g3GUXQg

La scuola italiana è stata investita da un’onda di giovani immigrati, tra cui molti senza accompagnamento.
Come avviene il loro inserimento?
A Mazzarino in provincia di
Caltanissetta dal 2007 opera l’associazione “I Girasoli”, che accoglie questi ragazzi e provvede alla loro alfabetizzazione e a fornire loro esperienze di formazione lavorative.
Alcuni di questi ragazzi si fermano e si integrano nella realtà siciliana, ma la maggior parte si trasferisce in altri paesi europei o in America.
Come Gilda-tv.it abbiamo voluto documentate questo percorso di integrazione, chiamato modello mazzarinese, e contribuire al dibattito sulla percentuale di alunni stranieri da alfabetizzare nelle classi della scuola italiana.

Servizio di Paola Tongiorgi. Regia e montaggio Angelo Scebba.
======================================
ISCRIVITI al mondo della scuola in tempo reale:
📺 Youtube: http://www.youtube.com/user/angeloscebba/
💻 Sito web: https://gildatv.it/
👍 Facebook: https://www.facebook.com/gildatv.it/
📲 App gratuita "gilda tv".
©Angelo Scebba
Mostra di più
1 di 319 Successivo